MIRANDOLA
4 MAGGIO – COM'ERA, DOV'ERA
Un
invito nell'Emilia Romagna Terremotata. A due anni dal terremoto che ha
scosso l'Emilia, Italia Nostra Consiglio Regionale Emilia Romagna, un network
di associazioni in prima linea nella salvaguardia del patrimonio e Tomaso
Montanari riaprono il dibattito.
Mirandola
4 Maggio. Com'era, dov'era nasce
in seguito agli spunti emersi nel corso di L'Aquila 5 Maggio, ideata da Tomaso
Montanari, che ha portato una rete di 20 associazioni e istituzioni impegnate
nella promozione e nella salvaguardia del patrimonio culturale a
collaborare, più di 1.000 storici
dell'arte, i giornalisti delle maggiori testate nazionali ed internazionali e
l'ex Ministro per i Beni e le Attività Culturali Massimo Bray a
visitare e confrontarsi con il tema del terremoto e della ricostruzione non
solo fisica, ma anche civile e morale de L'Aquila e del Paese, mettendo
nuovamente al centro il ruolo della storia dell'arte. Con queste premesse Italia
Nostra – Consiglio Regionale Emilia Romagna, invita il 4 maggio 2014 il mondo della
cultura e tutti gli interessati, insieme a La Nostra Mirandola, ANISA,
Associazione Bianchi Bandinelli, Comitato della Bellezza, Eddyburg, FAI – Fondo
Ambiente Italiano – Presidenza Regionale Emilia Romagna, Italia Nostra L’Aquila,
patrimonio sos e grazie al contributo della Fondazione
Cassa di Risparmio di Mirandola a Mirandola, per conoscere la realtà del sisma in Emilia
Romagna, in un percorso che sceglie il paese come piazza, ma si estende a tutti
i comuni coinvolti in questa tragica emergenza. Interverranno, nel corso della
giornata, che comincerà alle ore 11 con una passeggiata silenziosa
nei luoghi del terremoto e proseguirà dalle ore 15 con una serie di
testimonianze, Marina Foschi,
Carla Di Francesco, Pierluigi Cervellati, Vezio De Lucia, Giovanni Losavio,
Elio Garzillo, Paolo Foraboschi, Andrea Emiliani, Salvatore Settis, Tomaso
Montanari. E’ stato invitato il Ministro Dario Franceschini. Sarà,
inoltre presente Massimo Bray. L'obiettivo è sensibilizzare l'opinione
pubblica ai temi della ricostruzione e della tutela del patrimonio culturale
come punto nevralgico dell'identità del territorio. Salvare il patrimonio
significa infatti anche preservare noi stessi e la nostra memoria.
L'appello
di Tomaso Montanari
Cari
amici,
a quasi un anno
dal nostro indimenticabile 5 maggio all'Aquila, è tempo di tornare a conoscere
con i nostri occhi un'altra parte di quello che Raffaello chiamava il «cadavere
di questa nobil patria».
Ed è per questo
che vi invito a riunirci tutti nel cuore dell'Emilia terremotata: a Mirandola, domenica 4 maggio 2014.
Come all'Aquila, anche a Mirandola prima
vedremo con i nostri occhi, poi ci riuniremo per parlare ed ascoltare.
L'idea parte da
moltissimi cittadini emiliani e da Italia Nostra, che hanno l'urgente bisogno
di sentire la solidarietà, ma
soprattutto la vicinanza intellettuale e morale della comunità scientifica della storia dell'arte e dell'urbanistica.
Naturalmente, la
situazione dell'Emilia non è paragonabile a quella dell'Aquila: se non altro
non lo è per l'estensione e la gravità delle distruzioni. E non lo è perché in
Emilia non si è commesso il criminale errore di costruire le cosiddette new town, che sarebbe meglio chiamare not town.
Ciò non vuol dire
che non ci siano pericoli. Il più grave è quello che incombe sui centri storici
e sulla loro integrità. Negli ultimi mesi si è fatta strada, in Emilia, l'idea
di ricostruire gli edifici storici dov'erano, ma non com'erano. In convegni, saloni del restauro e altri
appuntamenti pubblici sono stati presentati numerosi progetti di
'ricostruzione' che – se approvati – stravolgerebbero il tessuto monumentale
urbano dell'Emilia, sconfessando una civiltà secolare. Architetti, teorici del
restauro, amministratori pubblici hanno in questi mesi alimentato una retorica
del terremoto come «occasione» di 'lavoro' e di 'rinnovamento': una retorica
che – se tradotta in azione – rischia seriamente di non far conoscere agli
italiani di domani l'Emilia Romagna che abbiamo conosciuto noi.
Noi pensiamo che la campagna di demolizioni messa in atto
all'indomani del sisma sia stata un errore grave.
E chiediamo di riflettere attentamente
prima di compiere altri errori irreversibili.
Per questo il 4 maggio invitiamo i poteri pubblici
emiliani a confrontarsi con gli studiosi e i cittadini. Siamo grati agli
organi della tutela per l'infaticabile
lavoro che sta mettendo in sicurezza il patrimonio storico e artistico
emiliano: un lavoro che ha conosciuto punte di eccellenza, come il Centro di raccolta di Sassuolo. Ma
siamo anche perplessi di fronte a quelle che sono sembrate delle singolari
aperture alla teoria del dov'era ma non com'era.
Su questo occorre
essere molto chiari. Siamo oggi di fronte ad una pesante campagna di
delegittimazione del ruolo delle soprintendenze: una campagna che vede
attivissimi il presidente del Consiglio e quello che fu un grande giornale
progressista. Ebbene, noi vogliamo dire
con forza che stiamo dalla parte delle soprintendenze: e cioè dalla parte
della Costituzione italiana. Dalla
parte della tutela: cioè del futuro.
Dalla parte dei diritti della persona:
non dalla parte del cemento.
Proprio per
questo abbiamo invitato a parlare la direttrice regionale e il ministro per i
Beni Culturali.
Proprio per questo chiediamo alle soprintendenze emiliane e alla
Direzione regionale di dire una parola chiara e definitiva contro il dov'era ma
non com'era.
Immaginate cosa
sarebbe successo se, all'indomani della Seconda Guerra Mondiale, fosse passata
la linea della modernizzazione dei monumenti gravemente danneggiati: oggi non
avremmo – per non fare che due esempi prossimi alla terra di cui parliamo – né
l'Archiginnasio di Bologna, né il Tempio Malatestiano di Rimini. E al loro
posto 'contempleremmo' due architetture degli anni cinquanta del Novecento.
Ebbene, di fronte
a tutto questo gli storici dell'arte italiani non possono restare in un
silenzio che rischia di trasformarsi velocemente in complicità.
È per questo che vi invito tutti, il prossimo 4 maggio a
Mirandola: per Mirandola, per un'Emilia, com'era e dov'era.
Grazie, e a
presto
Tomaso Montanari
PROGRAMMA
Ore
11: visita in
corteo ai cantieri dei monumenti (partenza da Piazza Costituente)
Ore 13 punto ristoro in Piazza Costituente
Ore 15 ritrovo e interventi in Piazza
Costituente
Interventi previsti (oltre ai saluti
istituzionali e al saluto dell'Aquila)
Marina
Foschi, Carla Di Francesco, Pierluigi Cervellati, Vezio De Lucia, Giovanni
Losavio, Elio Garzillo, Paolo Foraboschi, Andrea Emiliani,
Salvatore Settis,
Tomaso Montanari.
E’ stato invitato
il Ministro Dario Franceschini. Sarà presente Massimo Bray.
La
seconda parte del programma si svolgerà in Piazza Costituente
Mirandola
4 Maggio – Com'era, dov'era è promosso da
Italia
Nostra – Consiglio Regionale Emilia Romagna
La
Nostra Mirandola
ANISA,
Associazione Bianchi Bandinelli, Comitato della Bellezza, Eddyburg, FAI – Fondo
Ambiente Italiano, Presidenza Regionale Emilia Romagna, Italia Nostra Emilia
Romagna, Italia Nostra L’Aquila, Patrimonio Sos
Con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di
Mirandola
info
e per aderire.
cell. 3396165636
mirandola4maggio@gmail.com
press:
+39
3928928522
mirandola4maggio@gmail.com
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